Bambini e anziani insieme per il progetto “Caro Nonno, Cara Nonna”

Bambini e anziani insieme per il progetto “Caro Nonno, Cara Nonna” Fondazione Madonna della Bomba Scalabrini – Scuola dell’infanzia Dante

Primo incontro del progetto “Caro Nonno, Cara Nonna”: I bambini della scuola dell’infanzia Dante incontrano gli ospiti della Fondazione Madonna Della Bomba Scalabrini.

“Gli anziani sono le radici degli alberi e voi, bambini, siete i germogli” le parole del Presidente Don Andrea Campisi racchiudono il senso dell’incontro tra bambini e anziani della Fondazione Madonna della Bomba Scalabrini.

Venerdì 7 Maggio la Fondazione Madonna della Bomba si è riempita di palloncini e fiori e sulle note di “Volare” gli ospiti hanno incontrato i bambini della scuola dell’infanzia Dante e le loro maestre.

Ripartire dopo il periodo di isolamento con questo evento è stato fondamentale, ritrovarsi in giardino, con il sole che scalda le foglie di quegli alberi di cui tanto ha parlato il Presidente Don Andrea Campisi, alberi simbolo di quel che era e quel che sarà, di quelle radici e quei germogli, del senso della vita che ha rimandato a bambini e adulti, lasciando impresse in ognuno le sue parole dense di significato.

 

 

Palloncini colorati e musica cullavano l’emozione, la curiosità, la voglia di dire qualcosa, di osservare tutto, di rimanere incantati da quell’ora di leggerezza e vita dopo un lungo periodo di pandemia e distacco.

 

Il direttore Paolo Cavallo ha subito accolto e aderito al progetto “Caro Nonno, Cara Nonna” del maestro Roberto Lovattini. E’ nata così la possibilità di costruire insieme, sinergicamente questa meravigliosa esperienza di incontro/non incontro, di creare una rete relazionale di fili diversi ed è stato motivo di grande entusiasmo e orgoglio poter veder emergere la collaborazione dell’intero personale, vedere tutti, animatrici, direzione, OSS, ufficio amministrativo, Raa, infermieri, fisioterapisti, psicologa, medici, coordinatrice, ausiliarie, cuoche, remare, agire verso l’organizzazione e la gestione di questo evento in totale gioia e sicurezza. Ognuno nel suo settore, nel suo ambito ha aggiunto un tassello per rendere speciale questa giornata, ognuno ha messo a disposizione il proprio ruolo, le proprie competenze o la propria passione, come è accaduto con Roberta Corvi che ha lasciato il suo ufficio per scegliere i fiori giusti, per selezionare la musica, per supportare chi osservava tutto dai balconi.

L’energia e la disponibilità delle insegnanti della scuola Dante e delle rappresentanti di Unicef ha fatto da collante e ha permesso di mescolare mondi e voci diverse, con la stessa cura, con la stessa efficienza, dedizione, professionalità.

La sintonia immediata dal primo incontro della psicologa di struttura Federica Falzone con Lidia Pastorini, presidente di Unicef, e Enrica Calamari, coordinatrice della scuola infanzia Dante, ha permesso di tessere questa maglia di relazioni, nodi, narrazioni che è il respiro di cui tutti avevano bisogno oltre le mascherine. Lidia Pastorini ha proprio parlato del sentimento di solitudine che accomuna bambini e anziani oggi, in tempo di covid, e che quella mattina è stato spezzato.

E’ proprio sulla cura relazionale e sulla narrazione che si muove principalmente il lavoro psicologico con gli ospiti, narrare e riorganizzare gli episodi e gli eventi di vita rendendo le esperienze degne di essere custodite e lasciate in eredità a chi si ha accanto, alle generazioni che verranno spostando la tendenza generale è quella di associare la vecchiaia con la fase della perdita.

I bambini hanno chiamato per nome gli ospiti dandogli valore, “riconoscendoli”, restituendogli uno spazio. Per ognuno di loro le sensazioni e le emozioni sono state vivide, forti, intense ed esprimerle è stato poi possibile grazie al prezioso e indispensabile contributo delle animatrici Silvia Riboni e Concetta Barra durante i laboratori espressivo-creativi. Adesso, infatti, tutti ci prepariamo al prossimo incontro.

Gli ospiti, invece, ancora oggi continuano a discutere su quale torta preparare quando potranno invitare e accogliere qui i loro amici di lettera. Ed è questo l’aspetto vitale, relazionale che ha sempre guidato le nostre azioni e che adesso si specchia e si riflette nelle emozioni, nei vissuti, nelle foto di quel giorno.

     

     

   

 

 

 

 

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