Dentro la città: I residenti della Fondazione Madonna della bomba scelgono gli eventi sociali e culturali di loro interesse.

L’età e la fragilità non annullano il desiderio di rimanere intrecciati al tessuto sociale della propria città.

 

In linea con gli obiettivi di cura che prevedono il mantenimento delle relazioni esterne e del mantenimento della dimensione sociale e culturale i residenti hanno partecipato in questi mesi a due eventi cittadini di rilievo: la mostra itinerante dal titolo “Egitto Svelato” e la messa in scena dell’opera di Verdi “Il trovatore” presso il Teatro Municipale di Piacenza.

Tenendo in considerazione la sfera biografica e, quindi, gli interessi della persona sono state stilate due liste per la partecipazione agli eventi.

Sentirsi parte della vita sociale di Piacenza ha permesso loro di non sentire prevalere la propria parte vulnerabile , specchio di una fase di età in cui alcune fragilità mettono in discussione il senso del sé.

Il 23 Febbraio presso Palazzo Gotico, curiosi e attenti, i residenti hanno seguito con entusiasmo le spiegazioni fornite dalla guida e hanno osservato reperti e strumenti di lavoro di archeologi e restauratori.

 

La mostra esperenziale “Egitto svelato” è stata attiva dal 10 dicembre 2022 al 26 febbraio 2023. L’esposizione ha avuto come protagonisti reperti egizi della XXI Dinastia (1070 a.C. – 900 a.C.) provenienti dal famoso Nascondiglio di Deir el Bahari, di proprietà dell’Art and History Museum di Bruxelles.

L’unicità di questa mostra consisteva nel poter assistere dal vivo al restauro di alcuni sarcofagi grazie all’istallazione nel percorso espositivo, del laboratorio Europa.

Al termine della visita, i residenti hanno scelto di ritrovarsi nella sala ristoro della Fondazione per commentare ancora ciò che li aveva maggiormente colpiti di quel che avevano avuto modo di ammirare.

Altrettanto emozionante l’esperienza al teatro Municipale, i residenti hanno partecipato alle prove generali con grande trasporto. Si sono ritrovati seduti accanto anziani amanti di lirica e anziani che non avevano mai avuto il piacere di assistere a uno spettacolo ma che avevano espresso il desiderio di vedere l’opera, non in tv come solitamente avevano fatto.

Alcuni di loro hanno ricordato quando avevano apprezzato per la prima volta il fascino del teatro, chi con le proprie amiche, chi accompagnato dal padre che spiegava i vari passaggi.

Poter calare la progettualità di cura nel contesto cittadino, inserendo attività all’esterno che facciano sentire il residente cittadino attivo è una prerogativa dell’idea di cura che purtroppo, a causa della pandemia, abbiamo dovuto mettere in attesa. Poter assistere a questa rinascita sociale e culturale ci permette di promuovere quel senso di appartenenza al tessuto sociale che pone le strutture come luoghi vitali in cui la vita continua a svolgersi con sguardo all’interno e all’esterno, nelle varie dimensioni del benessere, come per ogni individuo, perché l’invecchiamento e lo stato di deterioramento cognitivo sono un tempo, una condizione ma non una fase di annullamento dell’essere.

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