La Fondazione Madonna della Bomba e la Biblioteca Comunale di Piacenza creano uno spazio di condivisione per i lettori della struttura

Le bibliotecarie di Viale Dante incontrano gli ospiti della Fondazione Madonna della Bomba. Nasce uno splendido dialogo fatto di storie personali, di pagine di romanzi

L’amore per la lettura non si lascia intimorire dalla calda estate piacentina di questo 2022 e il tanto atteso incontro tra la Biblioteca Comunale di Piacenza e la Fondazione Madonna della Bomba, purtroppo più volte rinviato a causa dell’emergenza sanitaria, si è finalmente svolto il 25 Luglio.

Poter accogliere Francesca e Caterina in struttura è stato un privilegio, hanno potuto visitare e trattenere con i propri occhi le immagini di un luogo descritto dai signori e dalle signore durante video-incontri.

L’immaginazione si intreccia con la realtà e si provano ad associare volti a generi letterari, racconti di giovani lettori che orientano adesso il proprio tempo verso pagine diverse.

Sono venti gli ospiti che si sono ritrovati seduti in cerchio nello spazio della palestra della Fondazione Madonna della Bomba, qualcuno non è riuscito ad essere presente ,qualcuno si è aggiunto all’ultimo secondo, tutti però si sono lasciati trasportare da questo dialogo spontaneo condotto da romanzi e autori, sospinto dall’esperienza singolare di ognuno. Attorno a loro sulla parete citazioni di scrittori illustri sulla lettura rendono più morbido il filo che lega ogni persona.

Si è composto un puzzle fatto di aneddoti personali, ricordi di letture appassionanti, racconti di vita da bibliotecarie di Viale Dante, spiegazioni scientifiche che rafforzano una già nota certezza ovvero che la lettura è di fondamentale importanza per mantenere le risorse cognitive, per migliorare l’umore, arricchire il tempo, stabilire serenità e irrobustire quella capacità di comprendere gli stati mentali altrui.

Negli ultimi decenni, gli studi condotti dalle neuroscienze e dalla psicologia , hanno dimostrato come la lettura influisca sui processi cerebrali coinvolti nelle rappresentazioni di sé e della costruzione dell’identità. La lettura, inoltre, sembrerebbe in grado di modificare i processi cognitivi, emozionali, motivazionali, neuronali di codifica e richiamo della memoria e, di conseguenza, il modo di raccontare e raccontarsi (Wang, 2013, Calabrese, 2020)

E’ stato confermato che quando ascoltiamo o raccontiamo una narrazione si attivano simulazioni multimodali, simuliamo quello che leggiamo e riattiviamo tracciati già esistenti.

Per quanto riguarda, in generale, la qualità di vita e il benessere psicologico, Kidd e Castaldo (2013) ci offrono dati a supporto dell’importanza della lettura che sembrerebbe aumentare i livelli di benessere psichico, appagamento individuale, capacità di comprendere emozioni altrui e, quindi, di essere empatici. Più la narrazione è in grado di farci immergere nello stato emotivo del personaggio, più cresce il livello di ossitocina (antagonista del cortisolo, ormone dello stress) e più si sviluppa empatia, socialità, mediazione emozionale, benessere.

Sempre durante il pomeriggio di incontro, le nostre care bibliotecarie hanno colto l’occasione per portare con sé qualche romanzo rosa e qualche romanzo storico, certe di dare conforto e lieta compagnia ad alcuni.

Francesca e Caterina che tra le storie trascorrono il loro tempo, che si muovono nelle loro giornate tra mensole e scaffali di narrazioni, non hanno potuto fare a meno di trascrivere questo incontro come una fiaba e quando è stato chiesto loro di raccontare come hanno vissuto l’esperienza con gli ospiti hanno rielaborato tutto come se fosse una trama con protagoniste “Due bibliotecarie, abituate al loro tran tran, ai loro utenti fidelizzati” che “incontrano una giovane psicologa e tanti anziani signori, sorridenti e con tanta voglia di comunicare”, di svelare una parte della loro sinossi, un parte della propria biografia che diventa volume da sfogliare con cura.

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