L’Associazione Italiana di Psicogeriatria e la Fondazione Madonna della Bomba per la formazione

Il Professor Marco Trabucchi e la Dottoressa Giovanna Ferrandes, presidente e vicepresidente di AIP, incontrano la Fondazione Madonna della Bomba per un progetto di formazione agli operatori

Imparare a saper, saper fare e saper essere 

Chi si prende cura dell’anziano, chi lavora nell’ambito geriatrico e nelle RSA sa di poter contare su un modello di cura delineato dall’associazione Italiana di Psicogeriatria, la quale si occupa dei problemi psichici degli anziani come la depressione, l’ansia, le difficoltà di adattamento, i disturbi cognitivi. Uno degli obiettivi dell’Aip è offrire agli anziani la possibilità di invecchiare mantenendo attive le proprie capacità fisiche e mentali. Il grande merito dell’AIP è aver dato risalto alla multidisciplinarietà della cura e di aver riunito tutte le professioni che ruotano intorno all’assistenza dell’anziano per raggiungere l’obiettivo sopra descritto.

La Fondazione ha vissuto giornate di grande impegno e crescita, onorata ha accolto il Professor Trabucchi e la Dott.ssa Giovanna Ferrandes, presidente e vicepresidente di AIP. La direzione ha sempre mirato a una cura di qualità, all’innovazione, alla scelta di competenze e umanità per l’assistenza dell’anziano e dell’anziano fragile. Proprio per questa ragione, partendo dalla presa di coscienza degli operatori dell’aumento esponenziale di casi di demenza e disturbi psico- comportamentali e in maggiore crescita nei prossimi anni si è optato di potenziare i livelli di competenza e nessuno più del Professore e della Dottoressa sarebbero stati in grado di formare i dipendenti con professionalità e sensibilità.

Dopo alcuni contatti e riunioni preliminari in cui è stata analizzata l’analisi della domanda, la condizione organizzativa attuale e le direzioni future, il Professore e la Dottoressa hanno conosciuto parte dell’equipe individuando subito le caratteristiche di ognuno e le risorse della Fondazione. Essere riconosciuti da chi è in prima fila per l’organizzazione e la realizzazione di interventi specialistici per l’anziano, i caregiver, gli operatori è un merito, la spinta a fare ancor di più per il benessere degli ospiti.

Il Professore Trabucchi ha subito esplicitato la sensazione di respirare una buona atmosfera tra i corridoi, di sentire un ambiente familiare e non potevamo desiderare di meglio. Ogni dipendente è rimasto stupito dall’umiltà con cui il Professore e la Dottoressa si sono mostrati loro e ciò ha reso ogni interazione più semplice e naturale. Poter chiedere ai massimi esperti, senza timore e senza remore è stata un’opportunità unica. Sono emerse diverse riflessioni, dalla teoria alla pratica, dal caso alla spiegazione scientifica sono stati approfonditi diversi aspetti, sono state visionate diverse sfaccettature di un problema, di una situazione, di un vissuto, di un’esperienza. Ragionare e comprendere, studiare, essere curiosi, rispettosi della storia, del corpo, della vita ci avvicina all’altro e le difficoltà insite nel lavoro di cura appaiono meno insormontabili quando l’identità professionale si consolida, si irrobustisce. La formazione crea spazi di pensiero, spazi di costruzione e consolidamento di un sé professionale e questo è il motore di una cura della persona completa, ricca, non impoverita da tempi, minutaggi, cartelle senza volto.

Il professore e la Dottoressa si sono mostrati sempre disponibili a ritagliare un tempo di condivisione delle impressioni con il presidente, il direttore, la psicologa e questo ha permesso di intrecciare il lavoro dall’interno e dall’esterno con spontaneità.

Il 3 Giugno sono stati consegnati gli attestai, aria di festa ha riunito tutti e la restituzione del lavoro svolto ha scaturito nella direzione spunti di riflessione ed è rimasto aperto il canale di comunicazione e scambio con AIP.  La Fondazione continua così ad aderire ad un modello teorico-applicativo forte che permette di guardare alla cura con scientificità e sensibilità, con un senso di familiarità e di professionalità che si mescolano magistralmente e rispecchiano i principi valoriali a cui la direzione ha sempre aspirato e ha trasmesso ai dipendenti.

L’AIP, inoltre, ogni anno organizza un congresso in cui contributi, ricerche e discussioni vengono esposte a una platea di professionisti che opera per migliorare la vita dell’anziano fragile.

Quest’anno il congresso si è svolto a Firenze e la terapista occupazionale Alice Brignone, l’infermiera Rachele Bucaria, la psicologa Federica Falzone, rappresentanti della Fondazione Madonna della Bomba, hanno partecipato per aggiornarsi sulla tipologie di interventi utili per il benessere degli ospiti.

 

 

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